Too Good To Go. Una app contro lo spreco alimentare

Nel nostro viaggio attraverso le realtà che hanno fatto dell’economia sostenibile il loro punto di forza, oggi parliamo di spreco alimentare e di come combatterlo.

Secondo il Food Waste Index report del United Nations Environment Programme 2021, si stima che circa l’8-10% delle emissioni serra globali siano associate al cibo non consumato. Parliamo, per il solo 2019, di circa 931 milioni di tonnellate di cibo buttato, quasi il 17% della produzione globale.

I momenti di maggior spreco si collocano a differenti livelli della catena del rifornimento alimentare: dallo stoccaggio, alla vendita, al consumo domestico. Uno spreco che va arginato per ridurre il notevole impatto ambientale.

Di fronte a questi dati, l’Unione Europea ha inserito la lotta allo spreco alimentare nel quadro dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

In questo contesto si colloca la nascita di To Good To Go.

To Good To Go contro lo spreco alimentare

Nata nel 2015 nei Paesi Bassi, To Good To Go ha fatto della lotta allo spreco alimentare il proprio cavallo di battaglia. La sua formula, semplice ed efficace, consiste nel connettere consumatori e produttori per smaltire a fine giornata il cibo invenduto.

L’idea si è dimostrata così vincente che la società ha valicato in poco tempo i confini nazionali aprendo succursali in 14 nazioni.

L’incontro tra produttori e consumatori avviene attraverso un app che consente la scelta e l’acquisto dei prodotti. Inoltre l’azienda fa molta informazione attraverso il proprio sito web per combattere gli sprechi alla radice. Una lotta a tutto tondo che parte dallo stoccaggio dei prodotti per arrivare allo smaltimento dell’invenduto.

Si tratta di un sistema che funziona sotto molti punti di vista:

  • La compagnia si mantiene vitale e genera profitto sia da una tassa di iscrizione annuale, pagata dalle aziende, che da modiche commissioni sui pasti venduti.
  • Le aziende massimizzano le entrate riducendo lo spreco e, nel contempo, entrano in contatto con nuovi potenziali clienti.
  • Il consumatore acquista prodotti freschi ad un prezzo scontato risparmiando senza rinunciare alla qualità.

Una catena virtuosa i cui benefici sono ugualmente condivisi tra tutti gli attori e con un impatto positivo sull’ambiente.